Pino Masciari imprenditore edile e il testimone di giustizia del vibonese che è stato costretto a lasciare la Calabria, dopo avere denunciato chi cercava di imporgli il pizzo, è intervenuto in merito a ciò che sta accadendo in questi mesi in relazione alla situazione di Equitalia.
«La mia premessa è forse inutile, ma la faccio perchè non voglio vedere strumentalizzate le mie parole: la violenza in tutte le sue forme è sbagliata sempre e comunque, e la mia storia personale è la testimonianza più diretta ed evidente di quanto dico. Con la violenza non si ottengono che risultati negativi per tutti». Ha sostenuto Masciari. «Ciò detto - ha aggiunto - voglio fare un appello a tutta la classe politica perchè rifletta con grande attenzione su quanto sta avvenendo intorno ad Equitalia; assisto con sgomento e con dolore a quello che sembra un vero e proprio sterminio dell'imprenditoria italiana. Lo Stato pretende puntualità nei pagamenti, si appella al senso del dovere, a volte ne fa addirittura una questione etica e morale: tutto questo quando deve riscuotere. Quando invece lo Stato deve dei denari, che siano essi rimborsi o pagamenti per prestazioni ricevute, ecco che tutto diventa più fumoso, più dubbio, e la puntualità viene a mancare».
«Il mio - ha sostenuto Masciari - è un appello a favore dell'imprenditoria e del commercio, perchè continuiamo a sentire notizie terribili di imprenditori che si suicidano, di famiglie che si sfasciano, di imprese che chiudono e di lavoratori sul lastrico. Allo stato attuale, non possiamo meravigliarci se commercianti e imprenditori per sopravvivere e dare da mangiare alle famiglie dei lavoratori ricorrono all'usura: per continuare a lavorare bisogna ricorrere agli strozzini». «È giunto il momento - ha concluso il testimone - di comprendere le ragioni dei cittadini, degli imprenditori, degli esercenti e di tutti coloro che lavorano: bisogna rivedere e riformare questo sistema vessatorio e trasformarlo in un sistema virtuoso, perchè in caso contrario da questa crisi non usciremo mai».
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