mercoledì 9 maggio 2012

GIORNO DELLA MEMORIA VITTIME DEL TERRORISMO. UN INTERVENTO DI ANTONIO CELARDO, PRESIDENTE DELL'ASSOCAZIONE TRA I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRAGE DEL TRENO RAPIDO 904

Anche quest’anno alle ore 10.30 si terrà al Palazzo del Quirinale la celebrazione della Giornata dedicata alle vittime del terrorismo. LAssociazione tra i famigliari delle vittime della strage sul treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984  che ha la propria sede a Napoli  alla cerimonia, insieme a  cinque studenti (tre napoletani) figli di nostri associati, sorteggiati tra i vincitori delle borse di studio assegnate ai figli delle vittime dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’Istruzione.

L’istituzione di una giornata per ricordare le vittime del terrorismo e delle stragi è un fatto estremamente importante, di cui è ampiamente condiviso l'alto valore etico, politico e sociale.
Dobbiamo ricordare che in Italia, dal dopoguerra ad oggi, vi sono state innumerevoli stragi con un numero spaventoso di morti e feriti, ma che in nessuna di esse si è arrivati a colpire mandanti e ispiratori politici.

Furono anche i cittadini semplici, impegnati nella vita quotidiana che vennero colpiti, subendo lo stravolgimento della loro vita, del modo di stare insieme e, nonostante ciò, reagirono, non accettando quella violenza,respinsero il ricatto terroristico e si costituirono in Associazioni(la nostra si costituì a Napoli il 17 marzo 1985) per non far dimenticare il senso di quella violenza, le sue ragioni, le sue sofferenze. Da Piazza Fontana in poi furono i cittadini che reagirono unitariamente, cioè al di là delle sigle o dei gruppi di appartenenza e bloccarono i vari tentativi di stravolgere e condizionare la democrazia italiana a fronte delle ambiguità, delle inefficienze e della connivenza di parte dello Stato. È doveroso ricordare tutto ciò, è doveroso che quell’epoca di sangue venga conosciuta e che le ombre che ancora avvolgono quel periodo vengano diradate.


Non dobbiamo dimenticare le moltitudini di persone che hanno partecipato ai funerali e alle manifestazioni dopo la varie stragi a Milano, Brescia, Bologna ,Napoli e Firenze: alle ambiguità delle autorità  fu contrapposta una risposta ferma e decisa dei cittadini che in prima persona hanno impedito che con le stragi si arrivasse a stravolgere l’ordinamento repubblicano.
L’ articolo due della di legge n.56/07  pone l’accento sulla necessità che vi siano cerimonie in tutto il paese e che soprattutto vi sia, nelle scuole, la necessaria informazione/formazione che consenta di sviluppare percorsi formativi di cittadinanza attiva e di democrazia partecipata, coniugando ricordo, cono­scienza e formazione.
Abbiamo vissuto un periodo che è bene le giovani generazioni ( anche di Napoli e della Campania) conoscano e possano analizzare.
Riteniamo sia assolutamente necessario che la stagione delle stragi e del terrorismo non venga di­menticata e crediamo inoltre che quel periodo, con tutte le ambiguità istituzionali che hanno di fatto garantito l’impunità degli artefici e soprattutto dei mandanti, sia fatto conoscere alle giovani gene­razioni.

Perché questo è il punto: la scelta di dedicare una giornata di riflessione sulla nostra storia recente assume grande valore, ma ha un senso se si presenta come volontà istituzionale di capire le ragioni di quel terrorismo,perché ha colpito così, e per così lungo tempo l’Italia, accompagnando al ricordo la volontà esplicita di conoscere le dinamiche, anche quelle rimaste nascoste, e di comprendere per­ché non sia stato possibile fare sulle stragi completa luce.
Napoli e la Campania hanno attraversato una lunga stagione di sangue a partire dal 1978 e per tutti gli anni ottanta . Nel 1978 veniva ucciso dalle BR Raffaele Paolella docente universitario medico legale del carcere di Poggioreale, e negli anni seguenti : Nicola Giacumbi Procuratore Capo della Repubblica di Salerno,Pino Amato Assessore regionale ,Luigi Carbone agente di scorta e Mario Cancello autista dell'assessore regionale Ciro Cirillo, Raffaele Delcogliano Assessore regionale e Aldo Iermano suo autista,Antonio Ammaturo capo della Squadra mobile di Napoli e il suo autista Pasquale Paola, gli  agenti Mario De Marco e Antonio Bandera e il caporale Antonio Palombo;
Raffaele Iozzino componente della scorta di A. Moro, le 16 vittime della strage sul treno Rapido 904, le cinque vittime della strage di Calata S.Marco del 1988.

Facciamo appello in questa occasione  alla coscienza civile della città di Napoli, alle istituzioni locali in primo luogo alla scuola ,agli studiosi dei fenomeni criminali, agli storici,al mondo accademico, alla stampa di impegnarsi di più nel difficile compito di mantenere viva la memoria, perchè anche le nuove generazioni che non hanno vissuto direttamente quelle tragedie, possano conoscere i drammi e le sofferenze provocati dai quei tragici eventi.

ANTONIO CELARDO
Presidente ass. Familiari vittime strage rapido 904

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