mercoledì 2 maggio 2012

DUE ERGASTOLI PER L'ASSASSINIO DI ATTILIO ROMANO'

Poco fa è arrivata la sentenza di primo grado per l'uccisione di Attilio Romanò.  Il giovane di 30 anni assassinato dalla camorra il 24 gennaio del 2005 nel suo negozio di telefonia a Miano, perché scambiato per un'altra persona.   La terza corte di Assisse (presidente Carlo Spagna, a latere Salvatore Dovere) ha  comminatu due ergastoli: per  Marco Di Lauro (mandante) e Mauro Buono, esecutore dell'omicidio. Assolto invece Cosimo di Lauro per non aver commesso il fatto. Per Marco di Lauro anche sei mesi di isolamento diurno. 
La vittima predestinata dell'agguato era Salvatore Luise, nipote del boss degli scissionisti Rosario Pariante. Il killer però non lo conosceva e sparò ad Attilio Romanò, l'unica persona presente in quel momento nel negozio di telefonia gestito da Luise.  La famiglia di Attilio (la sorella Maria con la madre, Rita e la moglie Natalia Aprile), si è costituita parte civile. Con loro anche il Comune di Napoli e la regione campania.

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