venerdì 9 settembre 2011

STRAGE DEI GEORGOFILI, FERITO PRESENTA ISTANZA PER ESAMINARE PROCEDIMENTO PER I MANDATI OCCULTI

Paolo Siliani, uno dei feriti della strage di via dei Georgofili a Firenze, avvenuta nella notte tra il 26 e 27 maggio 1993, chiede di esaminare gli atti del procedimento penale relativo ai cosìddetti mandanti a volto coperto delle stragi di mafia del 1992-'93. L'istanza è stata presentata al gip e al procuratore capo del tribunale di Firenze da Siliani, riconosciuto vittima del terrorismo, che ha riportato un'invalidità del 30%. Un'istanza presentata dal difensore dell'uomo, l'avvocato Roberto d'Ippolito, per esaminare gli atti «al fine di presentare eventualmente opposizione alla richiesta di archiviazione». Siliani, che si è costituito parte civile in tutti i processi fino a oggi celebrati a Firenze sulla strage del 27 maggio '93, compreso quello ancora in corso contro Francesco Tagliavia, ha presentato l'istanza dopo le notizie di stampa secondo le quali la procura «avrebbe richiesto l'archiviazione del procedimento penale relativo ai così detti mandanti a volto coperto». «La legge riconosce alla persona offesa, nello specifico a Siliani - spiega l'avvocato d'Ippolito - la facoltà di esercitare un controllo sulla richiesta dell'archiviazione presentata dai magistrati, che in definitiva è un controllo sull'esercizio dell'azione penale». L'inchiesta a cui fa riferimento Siliani vedrebbe iscritti nel registro degli indagati due persone i cui nomi sono celati dalle sigle Autore 1 e Autore 2. Il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, ha sempre smentito l'esistenza del fascicolo, sottolineando nei giorni scorsi che, comunque, «le indagini sulle stragi del 1993 non si fermano mai». Anche nel 1998 la procura di Firenze chiese e ottenne l'archiviazione di un'inchiesta che aveva due indagati indicati come Autore 1 e Autore 2. All'epoca si trattava di Silvio Berlusconi e Marcello dell'Utri.

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