venerdì 5 agosto 2011

UN MISTERO LUNGO 22 ANNI SULL'UCCISIONE DI NINO AGOSTINO E SUA MOGLIE IDA CASTELLUCCIO.

Vincenzo Agostino con il ritratto del figlio Nino e della moglie Ida Castelluccio

Vincenzo Agostino la barba  non se l’è tagliata ancora. Ha giurato di farlo solo quando saprà chi è stato ad uccidere suo figlio Nino e la moglie, Ida Castelluccio. I due, sposati da poco (la moglie era incinta) furono uccisi il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo. Nino Agostino era un agente del commissariato San Lorenzo, ma si è saputo in seguito che avrebbe lavorato, sotto copertura, per i servizi segreti. Da 22 anni il mistero sulla morte dei due ragazzi è fittissimo e non sono bastate le proteste, anche clamorose, di Vincenzo Agostino, incatenatosi in varie occasioni sotto sedi istituzionali, a far luce sul delitto. Quello che si sa è il padre Vincenzo trovò un biglietto nel portafoglio del figlio che diceva: “Se mi accade qualcosa, guardate nell‘armadio di casa”. Furono trovate delle carte che il papà consegnò a ad un agente di polizia, Guido Paolilli (risulta tra gli indagati di questa vicenda) che aveva il compito di indagare sulla morte di Nino Agostino. Paolilli, chiamato a palermo dal capo della Mobile di allora, Arnaldo La Barbera, (si è scoperto che anche lui faceva parte dei Servizi), condusse le prime indagini indirizzandole sulla pista passionale, che non ha mai avuto alcun riscontro. Un classico di questi casi quando si vuole depistare. Dopo qualche mese Paolilli fu trasferito all’Alto commissariato antimafia. Alcune tracce portavano anche all’attentato dell’Addaura contro Giovanni Falcone. Si disse che Nino era uno di quelli che aveva contribuito a far fallire l’attentato contro il magistrato siciliano e per questo venne ucciso. Ma l’analisi del Dna sulla tuta da sub non avrebbe confermato la presenza di Nino Agostino. Resta il mistero fitto anche su questo delitto. Al momento non si conoscono né i killer, né i mandanti. E Vincenzo, forse, continuerà ancora per molti anni a tenere quella barba bianca così lunga.

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