martedì 30 agosto 2011

FAMILIARI VITTIME STRAGE VIA GEORGOFILI: SPATUZZA COLLABORATORE A TUTTI GLI EFFETTI


«Il 5 ottobre 2011 torneremo in aula a Firenze, le parti civili replicheranno alla mafia che così violentemente ci ha attaccati durante le sue arringhe in chiusura del processo Tagliavia, dopo di che la Corte si ritirerà in Camera di Consiglio e sentenza sarà ancora una volta per la strage di via dei Georgofili del 27 maggio 1993. È per questo che auspichiamo, davvero a breve, il pronunciamento positivo della Commissione per il programma di protezione a Gaspare Spatuzza, presieduta dal Sottosegretario Mantovano». È quanto dice Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'associazione Vittime della strage di via dei Georgofili. «Siamo fermamente convinti che il grado di civiltà di questo Paese si misurerà sulla base della decisione che si prenderà in merito a Gaspare Spatuzza. Spatuzza è un collaboratore a tutti gli effetti tale dichiarato da ben tre procure della Repubblica, ma 180 giorni di tempo per dire da parte dei così detti 'pentitì in seno a 'cosa nostra’, tutto ciò che sanno, restano veramente un affronto a tutti noi che abbiamo contato i morti e i feriti a Firenze in via dei Georgofili la notte del 27 Maggio 1993».«Non si è potuto cambiare la norma del 2001 per i collaboratori di giustizia, come spesso abbiamo chiesto , non lo si è voluto fare in tempo utile all'appuntamento con la sentenza del processo Tagliavia, indicato da Spatuzza come colui che gestì l'esplosivo in via dei Georgofili e che ha provocato morte e distruzione di vita e noi non capiamo il perché di tanta volontà che ci offende e alimenta ancora una volta la nostra rabbia - spiega ancora Giovanna Maggiani Chelli - Ne dobbiamo prendere atto con grande rammarico e sentirci autorizzati a pensare più che male». «Dopo di che resta il fatto che il governo se vuole può fare in tempo brevissimo un Decreto e gettare quei 180 giorni alle ortiche - conclude - perché Spatuzza abbia diritto finalmente a quanto gli spetta per essere passato dalla parte della legge, della giustizia».

Fonte: Adnkronos

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