venerdì 21 ottobre 2011

ATTILIO ROMANO': PENTITO CONFERMA CHE FU IL CLAN DI LAURO AD UCCIDERLO

Un articolo pubblicato ieri, 20 ottobre, sul Giornale di Napoli,  conferma che l'assassinio di Attilio Romanò, avvenuto a Miano il 24 gennaio del 2005, fu eseguito da killer del Clan Di Lauro, in guerra con il gruppo degli scissionisti.

Ecco l'articolo pubblicato sul quotidiano napoletano:

 «Ho saputo, quando ero nella villa bunker di Varcaturo che i killer che uccisero Romanò erano di “mezzo all’Arco” e quindi del clan Di Lauro». A parlare è Giovanni Piana, il pentito che sta raccontando i retroscena dell’omicidio di Attilio Romanò, massacrato durante la "guerra" di Scampia, e vittima innocente di una assurda faida. Cosimo Di Lauro, Mario Buono e Marco Di Lauro, latitante, furono rinviati a giudizio in Corte d'Assise, così come aveva chiesto la Dda di Napoli, poco meno di un anno fa. Ieri in aula doveva testimoniare Giuseppe Misso che però non si è presentato, mentre l'altro pentito, Giovanni Piana, in aula ha testimoniato: «Quando ero a Varcaturo, seppi che c’era un villa bunker da dove partirono i killer durante la faida. Lì seppi che erano stati quelli di “mezzo all’Arco”».

Sull'omicidio Romanò, a metà novembre, saranno ascoltati Biagio Esposito e Carmine Cerrato. Attilio Romanò, lo ricordiamo, fu vittima innocente delle sanguinosa faida di camorra tra i Di Lauro e gli scissionisti. Il delitto avvenne il 24 gennaio 2005. Nel corso del lavoro investigativo, coordinato dalla Procura Distrettuale Antimafia partenopea, i militari hanno potuto chiarire che l'omicidio avvenne nell'ambito delle vendette trasversali messe in atto durante lo scontro tra il clan camorristico dei Di Lauro e gli scissionisti, capeggiati dai boss Amato- Pagano. Infatti, la vittima designata avrebbe dovuto essere l'altro titolare del negozio di telefonia, Salvatore Luise, nipote del boss Salvatore Pariante, per anni fedelissimo e personaggio di spicco della cosca di "Ciruzzo 'o milionario", nei cui confronti era stata sentenziata una condanna a morte, colpevole di essere passato con gli "scissionisti". L'uomo si era appena allontanato dal negozio. Il killer, identificato nel ventenne, all'epoca, Mario Buono, che entrò in azione intorno alle 13, sparò contro la prima persona che si era trovato di fronte nell'esercizio commerciale di via Napoli a Capodimonte: appunto Attilio Romanò

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