mercoledì 17 ottobre 2012

OMICIDIO DI PASQUALE ROMANO. IL CARDINALE SEPE: "FERMATEVI"


«Pregherò per la famiglia di questo giovane, il suo sacrificio non sarà vano. E a questi assassini dico: fermatevi». l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, alza la voce contro la camorra dopo l'omicidio di Pasquale Romano, il ventinovenne di Cardito ucciso ieri con 14 colpi di pistola, in piazza Marianella, nell'omonimo quartiere, non lontano da Scampìa. Marianella è uno tra i quartieri più degradati della città di Napoli, dove la criminalità è presente in maniera sostanziosa. E’ qui, in questa zona, che si consuma  la nuova faida tra scissionisti e 'girati'.  Sempre a  Marianella nella notte tra l'8 e il 9 ottobre è stato ucciso, Mario Perrotta, di 27 anni. Il Cardinale ha usato parole forti nei confronti degli affiliati ai clan in guerra: «Fermatevi – ha detto Sepe - perché questo cammino nel buio in cui vi state indirizzando porta solo distruzione e morte. Fermatevi per il vostro bene, per il bene delle vostre famiglie  e soprattutto per il rispetto degli altri, della nostra società e dei nostri cittadini. Quando la violenza diventa così cieca non risparmia niente e nessuno». Il Cardinale Sepe ha poi aggiunto: «A questa famiglia tutta la mia vicinanza, la partecipazione al loro dolore e la mia promessa di preghiera. Il sacrificio di un innocente alla fine porterà i suoi frutti positivi»

Sul fronte delle indagini le forze dell’ordine stanno setacciando i quartieri  più a rischio in cerca dei suoi assassini.  I carabinieri che seguono il caso, ipotizzano che Pasquale Romano sia stato ucciso perché scambiato con un’altra persona. Non è il primo che muore in questo modo. Vengono alla mente gli omicidi di Attilio Romanò, Paolo Sequino e Gigi Castaldi, Antonio Landieri, Gelsomina Verde, Dario Scherillo, Silvia Ruotolo e tantissimi altri di elenco che si allunga a dismisura di anno in anno.

Pasquale Romano era residente a Cardito, un comune della provincia di Napoli, quasi al confine con il casertano. Si trovava a Marianella per salutare la sua fidanzata, Rosanna, tornata a Napoli dopo 5 giorni: era stata in Emilia per il matrimonio di una parente. Pasquale Romano, salutata la fidanzata, era salito a bordo della sua auto, una 'Clio’ per raggiungere gli amici con i quali avrebbe dovuto disputare una partita di calcetto. Ma i killer lo hanno freddato con 14 colpi di pistola: esplosi a ripetizione. Ieri i carabinieri si sono recati nell'abitazione del giovane, in via Benedetto Croce, a Cardito, per sentire i suoi familiari, per ricostruire le ultime ore di vita della vittima.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha incontrato Rosanna, la fidanzata di Pasquale Romano, il giovane ucciso l'altra sera per errore alla periferia di Napoli. L'incontro si è svolto a Palazzo San Giacomo ed  è durato oltre mezz'ora. E’ stata la famiglia della ragazza a chiedere di poter incontrare il sindaco. Al Comune, la ragazza è arrivata accompagnata dai genitori e alcuni familiari. Con l'Amministrazione, rende noto l'ufficio stampa del Comune, Rosanna e la sua famiglia «vogliono intraprendere un percorso condiviso volto a combattere la presenza della camorra sul territorio cittadino. Dalla ragazza è arrivata la richiesta forte di giustizia e di iniziative per evitare che episodi del genere possano ripetersi ancora. Una battaglia culturale e sociale, un lavoro che non sia dettato solo dall'impatto emotivo del momento, ma che sia strutturato nel tempo».
 

LE REAZIONI - «È una barbarie, siamo sconvolti per l'ennesimo episodio di violenza che questa volta colpisce un giovane campano, Pasquale Romano, vittima innocente della ferocia dei camorristi». È quanto sottolinea Franco Malvano, consulente del Presidente della Giunta regionale della Campania Stefano Caldoro sui problemi della sicurezza. «In questo momento insieme al presidente Caldoro e alla giunta tutta siamo vicini alla famiglia del giovane ucciso, ed auspichiamo che le forze dell'ordine riescano ad assicurare alla giustizia al più presto gli autori dell'efferato delitto».

Per l'omicidio di Pasquale Romano il presidente dell'ottava municipalità, Angelo Pisani, ha chiesto al sindaco di Napoli di proclamare il lutto cittadino in occasione dei funerali. Pisani ha poi invitato tutte «le istituzioni a partecipare e a stringersi attorno alle famiglie colpite da questo lutto e ai cittadini onesti in cercare di riscatto». Pisani però ha proclamato il lutto della municipalità a partire da oggi fino al giorno in cui si terranno le esequie di Pasquale Romano, Lino per i famigliari e per gli amici. Le bandiere, quella europea e quella nazionale sono state esposte a mezz'asta nel palazzo municipale. Il presidente dell'ottava municipalità ha poi invitato i cittadini di Marianella, Scampia, Piscinola e Chiaiano ad abbassare le serrande nei giorni delle esequie. L'avvocato Pisani ha anche invitato i dirigenti delle istituzioni scolastiche, statali e paritarie di ordine e grado a fare osservare il giorno delle esequie in tutte le classi, alle ore 9.30 un minuto di raccoglimento. Il direttore dell'ottava municipalità disporrà al personale di tutti gli uffici municipali l'osservanza di un minuto di raccoglimento alle 9 del giorno in cui si terranno i funerali di Pasquale Romano.

«Di fronte all'omicidio dell' innocente Pasquale Romano, vittima della ferocia dei camorristi, di fronte alle immagini di famiglie distrutte dal dolore di questa violenza cieca e animale è sempre più chiaro che a Napoli serve l'invio dell'esercito a supporto delle forze dell'ordine nell'azione di presidio del territorio»: lo dichiara il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Andrea Cozzolino. «Intere aree della città e della provincia di Napoli, - prosegue Cozzolino - soprattutto nella zona Nord, sono fuori dal controllo dello Stato: è inaccettabile. Non c'è altra strada allora che liberare le forze dell'ordine da compiti ordinari di pattugliamento per impegnarle maggiormente su azioni di intelligence. È la prima e più urgente risposta. Da sola ovviamente non basta. La repressione deve camminare di pari passo con le iniziative di prevenzione: videosorveglianza, programmi scolastici di recupero, progetti di riutilizzo dei beni confiscati, attività contro l'emarginazione vanno realizzate. I fondi a disposizione ci sono. Si investano le risorse europee destinate ai programmi per la sicurezza e il controllo del territorio che ancora risultano, come la quasi totalità del Por, non spesi. Lo si faccia subito senza perdere tempo ulteriore. Ogni euro restituito all'Europa in questo campo è uno spreco doppio perché si traduce in una sfida persa contro l'illegalità e in occasioni di sviluppo mancate», conclude Cozzolino.

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