mercoledì 26 giugno 2013

MARIO DIANA, IMPRENDITORE, UCCISO A CASAPESENNA IL 26 GIUGNO 1985


"COME NUVOLE NERE" (tratto dal capitolo "Quei 400 metri di polvere e fango") Melampo editore

«Ma perché uccidere Mario Diana? “Le motivazioni che mi ricordo – ha detto De Simone al processo – erano: uno, perché questa persona era un infame; un’altra, perché dicevano che non aveva voluto pagare la tangente, ma non potevi mai sapere quale era la verità, tu dovevi eseguire degli ordini e basta, a me non è che interessava la motivazione. Organizzammo tutto io, Quadrano e Antonio Iovine. Sapevo che lui usciva molto presto la mattina per recarsi al lavoro, lo vedemmo uscire e così lo seguimmo. Antonio Iovine era quello che guidava la macchina, Quadrano era seduto davanti con l’autista e dietro stavo io. Lui si fermò nella piazza di Casapesenna, scese e fece i primi scalini, noi lo affiancammo. Io sono sceso, gli ho sparato il primo colpo da dietro, lui è caduto sulle scale e poi gli ho sparato l’altro colpo alla tempia. Io mi sono messo in macchina un’altra volta e siamo andati via…”»

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