mercoledì 28 novembre 2012

ARRESTATO UNO DEI KILLER DI LINO ROMANO



Lo hanno preso grazie al pentimento di una donna. Giovanni Marino, 22 anni, uno dei presunti killer di Pasquale “Lino” Romano, è stato arrestato nel pomeriggio di mercoledì a San Giovanni A Teduccio,  dai carabinieri che erano sulle sue tracce da alcuni giorni. Marino sarebbe l’autista del commando appartenente al cartello criminale degli “Abete - Abbinante – Notturno” che la sera del 15 ottobre scorso uccise a Napoli nel quartiere Marianella, sotto casa della fidanzata, Lino Romano, scambiandolo per Domenico Gargiulo, il vero obiettivo dei killer, vicino al gruppo dei cosiddetti “Girati”. Quattordici colpi di pistola sparati a bruciapelo contro il povero Lino che aveva la sola colpa di uscire dallo stesso palazzo di un’altra vittima designata nella guerra per il controllo delle piazze di spaccio dell’eroina. Stava per andare a giocare una partita di calcetto con gli amici.  Il tentativo di uccidere Domenico Gargiulo, doveva essere la risposta ad un altro agguato, quello in cui, il 17 settembre, in via Giovanni Antonio Campano perse la vita Roberto Ursillo. In particolare, dalle indagini è emerso che sia gli «scissionisti» sia i «girati» avevano deciso di non uccidere gli affiliati minori, come appunto è Gargiulo, ma solo capi o gregari. Poichè, però, questo tacito accordo era stato infranto dai «girati», che avevano preso di mira Ursillo, spacciatore che non occupava un ruolo di vertice, per ritorsione avevano deciso di tendere un agguato a un altro affiliato minore. Sarebbe stato proprio Giovanni Marino a indicare, erroneamente, in Pasquale Romano l'obiettivo dell'agguato.  L’arresto è avvenuto grazie al pentimento di una donna, la zia della fidanzata di Domenico Gargiulo,  che venerdì scorso si è presentata in commissariato a Scampia con i suoi due figli, che hanno avuto un ruolo nella pianificazione del delitto e che ora vivono con lei in una località protetta. Il racconto fatto dalla donna ai pm Sergio Amato ed Enrica Parascandolo che seguono il caso, è scioccante. Doveva essere lei stessa ad inviare un sms ai killer per far uccidere il fidanzato della nipote che quella sera era a cena  nello stesso palazzo della vittima e dove si trovava anche la donna. Ma i killer non attesero il suo messaggio  e spararono prima  a Pasquale Romano, scambiandolo per la vittima designata.. Nella zona di Scampia la decisione della donna di collaborare si è diffusa rapidamente e Giovanni Marino si è nascosto altrove per sfuggire alla cattura, ma è stato tutto inutile, perché i carabinieri lo hanno  arrestato ugualmente.

 

La notizia dell’arresto di Giovanni Marino è giunta anche a casa dei familiari di Lino Romano a Cardito. Il papà, Giuseppe,  e la mamma Rita, hanno appreso la notizia dalla TV, ma non sono riusciti a piangere. Le lacrime  le hanno già versate tutte quante. «È come se i miei pensieri si fossero fermati», dice. Ha provato «rabbia, dolore». «No, sollievo non l'ho provato perchè mio figlio nessuno me lo restituirà più». Poi aggiunge: «Sono belve gli assassini di mio figlio. Anzi, belve è anche troppo poco per definirli. Sono cattolico praticante ma no, non li perdonerò mai. Stiamo male, non ci sono parole - afferma - cosa posso dire io che ho perso un figlio così, senza motivo». Ripete che «Pasquale non meritava di morire così, nessuno, nessuno merita di morire così». Ci sono, poi, i dettagli, che rendono se è possibile finanche più assurda e dura tutta questa storia. Un sms non atteso dai killer: quello che doveva avvisarli di quando sarebbe uscito dal palazzo il vero obiettivo dell'agguato. «Non si guarda in faccia a nessuno, si spara al primo che capita, ma capite come si muore? - aggiunge - ecco perché non riesco a trovare il termine più appropriato per definire queste belve. Mi creda sono giorni che sto cercando di trovare il termine giusto ma non lo trovo». Pochi giorni fa, a Napoli, i genitori di Pasquale furono abbracciati dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che promise: «Vi starò vicino». Prima ancora, nel giorno dei funerali di Lino, il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, si recò nella loro abitazione assicurando loro che gli assassini sarebbero stati presi. Genitori spezzati, Giuseppe e Rita che hanno sempre chiesto giustizia. «Ci sono stati sempre tutti vicino, grazie a tutti - dice papà Giuseppe - Io ho sempre creduto e sempre crederò nella giustizia. Sono sicuro che tutti coloro che sono coinvolti nella morte di mio figlio saranno arrestati. Ne sono sicuro, lo sono sempre stato. Quella sera hanno ucciso Pasquale ma hanno anche ucciso tutti noi. Pasquale non ritornerà più da noi. Solo la giustizia, ora, potrà provare a farci respirare. Almeno per qualche attimo in una vita, la nostra, che non c'è più».

 

I commenti. Soddisfatti per l’arresto di Giovanni Marino la Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati e il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità:  «Siamo enormemente grati alla Magistratura e alle forze dell'ordine». «Questa operazione - aggiungono - è l'ennesima dimostrazione dell'eccellente lavoro svolto da Magistratura e forze dell'ordine nel contrasto ai clan. Non servirà a restituire ai suoi cari, ai quali vogliamo stringerci forte, il povero Lino, ma per noi familiari di vittime innocenti della criminalità è importantissimo che i killer di camorra vengano assicurati alla giustizia».

 

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris è intervenuto per commentare l’arresto del presunto killer di Lino Romano. «Non posso che esprimere tutta la soddisfazione, personale e della città, per l'arresto di uno dei sicari che hanno ucciso Lino Romano». Ha detto il sindaco di Napoli «Un grazie - aggiunge - alle forze dell'ordine e alla magistratura che sono impegnate nel contrasto al crimine organizzato». «L'arresto odierno non servirà a restituire Lino ai suoi familiari, ma rappresenta un importante atto di giustizia e un segnale di speranza per la città e per il Paese che, senza tentennamento, devono portare avanti una mobilitazione civile contro ogni mafia», ha concluso.

Stefano Caldoro, presidente della Giunta Regionale della Campania. «Una notizia che dà fiducia». Così ha commentato Stefano Caldoro, la notizia dell’arresto di Giovanni Marino a margine del World Forum for Child Welfare. «Le forze dell'ordine avevano già dato segnali di forza dicendo di voler raggiungere gli obiettivi in tempi rapidi - ha affermato -. Ringrazio gli inquirenti che sono stati rapidi e immediati dando una risposta che significa che lo Stato c'è e che è un successo della giustizia». «Tutti devono partecipare - ha aggiunto - La partecipazione è un atto di giustizia. Il contrasto all'illegalità, all'ingiustizia, alla violenza deve essere visto come una battaglia da fare insieme - ha concluso - Risultati così positivi ci rendono tutti fiduciosi».

Soddisfazione per l’arresto è stata espressa anche da Enzo Amendola, segretario regionale del Pd Campania, e Gino Cimmino, segretario provinciale del Pd Napoli, «L'arresto di uno dei presunti killer di Pasquale Romano è una buona notizia». Hanno dichiarato. E subito dopo:  «Il brutale assassinio di un innocente non solo ha sconvolto tutti i cittadini, ma ha scatenato una reazione civile della popolazione contro queste barbarie, la camorra e il suo regno del terrore. Per questo non possiamo che fare i complimenti alle forze dell'ordine e alla magistratura che in breve tempo sono riusciti ad assicurare alla giustizia uno dei killer, e siamo sicuri che tutti i criminali di quell'efferato omicidio saranno catturati».

 


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