Una mimosa per Romina del Gaudio.
L’hanno portata alcune decine di persone, soprattutto donne, poco dopo le
16, sulla lapide eretta dove fu
ritrovato il suo corpo dilaniato dagli animali, il 21 luglio del 2004, nel
bosco della reggia di Carditello. Per lei, uccisa con una pugnalata e due colpi
di pistola alla testa, le donne del
centro antiviolenza 'Noi Voci di Donne' e dall'associazione "Le
stelle", insieme all’Unicef, le hanno voluto tributare un 8 marzo diverso.
Senza festeggiare alcunché, ma solo per ricordare che tante donne vengono
uccise dai mariti, fidanzati e compagni che
le considerano ancora un oggetto da possedere. Alla sobria cerimonia,
coordinata da Nando Cimino e svolta sotto una persistente pioggia, hanno
partecipato anche il sindaco di San Tammaro, Emiddio Cimmino, il presidente
dell’associazione, “Jerry Masslo”, Renato Natale, Il presidente del “Comitato
delle sue sicilie”, Fiore Marro, il custode del real sito di Carditello,
Tommaso Cestrone, rappresentati di istituti scolastici. Per lei sono state
lette poesie, pensieri, scritte da giovani donne che non l’hanno mai
conosciuta.
Romina 19 anni, promoter napoletana, scomparve da Aversa il 4
giugno del 2004. Quel giorno era impegnata nella vendita porta a porta di
contratti telefonici insieme ad altri suoi colleghi. Arrivarono nella città
normanna per girare ognuno una zona della città. Si diedero appuntamento
all’ora di pranzo nel posto ove si erano lasciati, ma a quell’appuntamento
Romina del Gaudio non si presentò. Risultarono inutili le telefonate fatte
dagli amici. Il cellulare squillava ma nessuno rispondeva. Si pensò anche ad un
allontanamento volontario. Le ricerche vere e proprie cominciarono solo alcuni
giorni dopo. Il 21 luglio dello stesso anno, dopo una telefonata anonima
arrivata alle forze dell’ordine, venne trovato uno scheletro dilaniato dai cani
randagi nel bosco della Reggia di Carditello, non lontano dall’ingresso
principale. Dall’esame del Dna risultò che i resti erano di Romina e che sul
quel corpo qualcuno aveva prima sferrato una coltellata alla schiena e poi
sparato due colpi di pistola alla testa. Esami, però, sempre contestati dalla
mamma di Romina, Grazia Gallo, che continua a dire che la figlia è viva e che
sarebbe stata rapita da esponenti della criminalità organizzata per vicende
poco chiare che riguarderebbero il padre della ragazza che da anni vive in
Germania.
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