mercoledì 6 marzo 2013

SIENA: DON CIOTTI INTITOLA LA PISTA COLLE-POGGIBONSI A MARCELLO TORRE


Marcello Torre
La pista ciclo-pedonale che unisce Colle di Val d'Elsa e Poggibonsi da oggi è dedicata a Marcello Torre e ai Nuovi Resistenti, in un legame simbolico fra la Resistenza di ieri, combattuta quasi 70 anni fa per liberare l'Italia dall'occupazione nazifascista, e la Resistenza di oggi, che vede impegnati ogni giorno uomini e donne nella lotta contro qualsiasi forma di violenza, di illegalità, di ingiustizia sociale e di criminalità organizzata. A scoprire la targa, insieme ai sindaci di Colle di Val d'Elsa e Poggibonsi, Paolo Brogioni e Lucia Coccheri, c'erano anche don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, e Annamaria Torre, figlia di Marcello, sindaco di Pagani (Salerno) ucciso dalla camorra l'11 dicembre 1980. La cerimonia ha seguito l'iniziativa pubblica «Dalla Resistenza ai nuovi Resistenti: libertà, democrazia e legalità ieri e oggi», che si è svolta al Teatro del Popolo, dove don Luigi Ciotti ha incontrato cittadini (ha parlato di «un percorso di legalità e giustizia») e una rappresentanza delle scuole medie e superiori delle due città valdelsane insieme ad Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico, don Andrea Bigalli, e Iva Monciatti, di Libera Toscana e Libera Siena. Hanno portato un saluto all'incontro, moderato da Gabriele Marini, presidente del consiglio comunale di Colle di Val d'Elsa, anche il consigliere regionale Marco Spinelli, il sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi di Colle di Val d'Elsa, Emma Ceccherini e un rappresentante del presidio di Libera che ha sede nell'XI Municipio di Roma e che porta il nome di Marcello Torre. «Il percorso ciclo-pedonale sul vecchio tracciato ferroviario - ha detto il sindaco di Colle di Val d'Elsa, Paolo Brogioni - è tornato recentemente a unire i due centri urbani della Valdelsa e da oggi diventerà anche un legame simbolico fra la Resistenza di ieri e la Resistenza di oggi. Sarà un modo per rendere omaggio a Marcello Torre, ucciso mentre svolgeva il suo ruolo di amministratore con grande senso di responsabilità e integrità morale e civile, nel rispetto dei valori e dei principi sanciti dalla Costituzione italiana, ma anche a tutti i Nuovi Resistenti, facendo conoscere sempre di più queste figure ai giovani, che sono il nostro presente e il nostro futuro. Iniziative come queste ci stimolano anche a proseguire progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva avviati da diversi anni nelle nostre scuole, ulteriori occasioni di riflessione su questi temi».

 - Anche don Luigi Ciotti ha sottolineato come la pista «simboleggi il percorso verso la libertà, la legalità e la giustizia che noi, intesi come collettività, dobbiamo continuare a correre ogni giorno, per tenere alto l'impegno e il sacrificio di tutti coloro che, in questi anni, hanno pagato anche con la propria vita l'affermazione di questi valori». Don Ciotti ha ricordato come questa intitolazione abbia ripagato la famiglia Torre dell'oltraggio subìto due anni fa nella sua città, Pagani, quando fu intitolata una piazza al sindaco ucciso dalla camorra per poi annullare la delibera poche settimane dopo. Nel suo intervento, il presidente di Libera ha ricordato Marcello Torre come «volto buono della politica ucciso per il suo impegno nella sua terra», ma anche Nino Caponnetto, magistrato siciliano, legato alla Toscana e attore fondamentale nel pool antimafia che dette una svolta alla lotta contro la criminalità organizzata. «Il problema più grave - ha detto ancora Ciotti - non è tanto chi fa il male, ma quanti guardano e lasciano fare. Per questo, dobbiamo unire le forze con impegno, memoria e responsabilità, cercando di promuovere il cambiamento reale di una società civile che, per essere tale, deve essere innanzitutto responsabile»

 

Don Ciotti ha poi salutato i ragazzi e il pubblico ricordando l'appuntamento di sabato 16 marzo a Firenze, con la 18esima Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa annualmente da Libera e da Avviso Pubblico e organizzata quest'anno nel capoluogo toscano. La presenza numerosa delle scuole all'incontro della mattina è stata sottolineata dai due sindaci e, in particolare, dal primo cittadino di Poggibonsi, Lucia Coccheri che ha ricordato come «i giovani sono il nostro presente e il nostro futuro e saranno loro a dover tramandare il nostro passato, tenendone alti i valori fondamentali, perchè è doveroso ricordare e trasmettere la memoria in un Paese come il nostro che ne è spesso privo. Per questo è importante imprimere nel tessuto cittadino simboli evidenti, come può essere una targa dedicata ai vecchi e ai nuovi Resistenti. A chi, settant'anni fa come adesso, ha combattuto e combatte per la dignità e la libertà di tutti noi». Il gesto compiuto dai due comuni valdelsani per ricordare Marcello Torre è stato sottolineato anche da Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico che lo ha definito «un segno nel territorio per ricordare i figli della nostra storia che ci appartengono e di cui vogliamo e dobbiamo portare avanti i valori per cui sono morti». Un sentito ringraziamento ai due Comuni è venuto da Annamaria Torre, figlia di Marcello Torre, che ha ricordato quanto sia importante la memoria dei Giusti e di tutti coloro che lottano per affermare diritti e principi inalienabili per tutti, dai partigiani ai Nuovi Resistenti. «Il nostro dovere oggi - ha detto Annamaria salutata da un lungo applauso - è quello di essere degni dei loro sacrifici». La targa, nel testo, ricorda «Marcello Torre, tutte le vittime innocenti di criminalità e tutti coloro che ogni giorno lottano mettendo a rischio la loro vita contro la violenza, l'illegalità e ogni forma di sopraffazione. Come i partigiani lottarono per la libertà e contro l'oppressione fascista, questi Nuovi Resistenti lottano quotidianamente per i principi e i valori della Costituzione: libertà, giustizia, uguaglianza, democrazia».

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