La 
Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo ha dato inizio al 
procedimento che porterà a dichiarare bene culturale, soggetto quindi alle 
tutele previste dalla legge, il Ficus Macrophilia posto dinanzi al palazzo di 
via Notarbartolo a Palermo dove abitavano Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, 
noto come «Albero Falcone». L'atto d'avvio del procedimento, firmato dal 
Soprintendente Gaetano Gullo e dalla responsabile dell'Unità operativa per i 
Beni etno-antropologici Selima Giuliano, è stato già inviato al condominio di 
via Notarbartolo e al Comune di Palermo. «L'albero Falcone - si legge nelle 
motivazioni - è un albero 'sacro', con gli anni assurto a simbolo delle stragi 
mafiose, testimonianza e ricordo commosso dei tanti che non vogliono dimenticare 
e arrendersi alla ferocia mafiosa. L'Albero Falcone può ben dirsi elaborazione 
inconscia dell'archetipo dell’Albero Cosmico, ed è meta di persone non solo il 
23 maggio quando si celebra l'anniversario della strage di Capaci ma durante 
tutto l'anno: adulti, ragazzi, bambini e lasciano attaccati sul suo tronco 
disegni messaggi, lettere, fotografie; piantati sul Ficus ci sono anche i 
messaggi, protetti in buste di plastica di tre Presidenti della Repubblica, 
sepolti dai tanti fogli compilati - in gran parte - con grafia infantile«. 
Secondo la Soprintendenza l'Albero Falcone» incarna la memoria collettiva della 
lotta alla mafia e la sua salvaguardia ha una forte valenza simbolica in quanto 
esempio tangibile di partecipazione e di legalità e pertanto riveste particolare 
ed eccezionale interesse etnoantropologico». 

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