Fu
ucciso a Parete dal figlio del boss Francesco Bidognetti, Raffaele, il 29
ottobre del 1993 nel suo studio medico, perché ritenuto colpevole di non aver
guarito la mamma da un tumore. A Gennaro Falco, 67 anni, un
professionista molto stimato, è stato intitolato stamane il poliambulatorio
della cittadina aversana, alla presenza dei familiari. Una storia singolare
quella del medico condotto di Parete il cui omicidio, per ben dodici anni,
è stato ritenuto opera di qualche
balordo che aveva tentato una rapina nello studio medico. Fu ammazzato con un
colpo alla fronte mentre prescriveva le medicine ad una sua assistita, ferita di
striscio alla spalla. Fu il figlio del medico, Salvatore Falco, che aveva lo
studio dentistico poco distante, a soccorrere il padre per primo. Gennaro Falco
fu trasportato in ospedale ad Aversa, ma vi giunse cadavere. La donna ferita,
invece, se la cavò con dieci giorni di guarigione.
Due
le piste seguite dagli inquirenti all’epoca per cercare di risalire agli autori
del delitto: la vendetta nei confronti del professionista che non avrebbe
venduto parte dei 40 ettari di terreno di sua proprietà, quasi tutti
edificabili, e l’altra, perché si sarebbe rifiutato di prestare soccorso a
qualche pregiudicato ferito. Non venne esclusa nemmeno la vendetta trasversale. Gennaro Falco era zio
di Luigi Griffo, scomparso il 21 agosto 1993, insieme con l'amante, moglie del
boss Alberto Beneduce, ucciso anni prima in un agguato a Baia Domizia. A
raccontare i fatti come andarono sono stati dodici anni dopo alcuni
collaboratori di giustizia. Per questo il 7 giugno del 2005 fu arrestato
Raffaele Bidognetti in un maxiblitz dei carabinieri e della squadra mobile,
disposto dalla Procura antimafia di Napoli, in cui furono fermate 29 persone. I
pm Francesco Curcio, Raffaele Marino, Marco Del Gaudio e Lucio Di Pietro,
ricostruirono decine e decine di estorsioni compiute tra il 2000 e il 2004, tra
cui anche l’omicidio di Gennaro Falco.
Alla
cerimonia di inaugurazione del Poliambulatorio, oltre al sindaco di Parete,
Raffaele Vitale, sono intervenuti anche il direttore sanitario dell’Asl, Gaetano
Danzi, gli ex sindaci di Parete, Luigi Di Marino, Pietro Ciardiello e Luigi
Verrengia e tantissimi cittadini, tra
cui anche i familiari di Gennaro Falco: “Chi ha conosciuto mio padre - ha detto la figlia Maria - sa che era una
persona onesta. A chi non l’ha conosciuto voglio dire che dobbiamo continuare a
combattere e non dobbiamo permettere che la camorra ci distrugga come ha
distrutto la nostra famiglia”.
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