«Questa vicenda dimostra che
la procura e la polizia giudiziaria non dimenticano l'omicidio delle persone
innocenti, ma continuano a indagare fino a quando il caso non è risolto». Lo ha
detto il procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, nel corso della conferenza
stampa per l' arresto di Antonio Cesarano, il boss accusato di essere il
mandante dell'omicidio di Nicola Nappo. Colangelo ha sottolineato le analogie
tra l'uccisione di Nappo e quella di Pasquale Romano, il giovane recentemente
assassinato per errore a Secondigliano. «Il nostro impegno per risolvere anche
questo caso - ha detto ancora Colangelo - è fortissimo. Con l' operazione di
oggi vogliamo dare un segnale di speranza ai familiari delle vittime
innocenti». Il procuratore ha anche spiegato che spesso la collaborazione dei
cittadini è scarsa o addirittura inesistente: «Ci sono casi in cui possiamo
contare solo sulle nostre forze». Anche il comandante provinciale dei
Carabinieri, colonnello Marco Minicucci, ha ribadito il massimo impegno per la
soluzione dell'omicidio di Pasquale Romano e delle altre vittime innocenti di
agguati di camorra.
In questo blog, che ho chiamato “Dalla parte delle vittime”, racconterò storie e percorsi umani di vittime innocenti della criminalità organizzata e dei loro familiari. Delle iniziative per non dimenticare, del loro coraggio e di come hanno saputo trasformare la loro tragedia in un impegno collettivo per cambiare in meglio la nostra società (raffaele sardo 20.7.2011).
lunedì 5 novembre 2012
ARRESTATO DOPO TRE ANNI L'ASSASSINO DI NICOLA NAPPO, VITTIMA INNOCENTE
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento