E’ stato intitolato a Domenico Noviello, l’imprenditore originario
di San Cipriano di Aversa ucciso dalla camorra, il presidio di Libera di Ivrea
(To). La cerimonia è avvenuta sabato scorso alla presenza del figlio
Massimiliano, in via Arduino, dove è stata scoperta una targa con la
scritta: “Domenico
Noviello: un uomo libero e dignitoso che si rifiutò di inchinarsi alla
prepotenza della camorra”. Domenico, “Mimmo” Noviello, titolare di una autoscuola, nel 2001 aveva
denunciato un tentativo di estorsione da parte del clan Bidognetti. Noviello
fece condannare i suoi estorsori testimoniando al processo contro i camorristi
che avevano chiesto il pizzo. Sette anni dopo la denuncia, il 16 maggio 2008,
poco dopo le sette del mattino, l’imprenditore fu ucciso a Castel
Volturno, nei pressi di Baia Verde, da un commando di camorristi, tra cui anche
alcuni di quelli denunciati nel 2001.
“Quando
ci venne fatta la richiesta estorsiva, ne parlammo in famiglia – dice il figlio
Massimiliano Noviello - ricordo anche la sofferenza di mia madre
che 33 anni prima le fu ammazzato un fratello proprio perché si era ribellato
ad un tentativo di estorsione. Decidemmo entrambi di denunciare, sia io che mio
padre. Papà è stato assassinato per dare un messaggio sul territorio: questa è
la sorte che tocca a chi denuncia. E’ stata dura. Ma mi conforta il fatto che
dopo solo due anni a Castel Volturno è nata un’associazione antiracket di
imprenditori nel nome di Domenico Noviello”.
Intanto Venerdì 16 maggio, la Federazione nazionale delle Associazioni
Antiracket (FAI), ricorderà proprio a Castel Volturno Mimmo Noviello, in un evento promosso in
collaborazione con Libera Caserta e con Il “Comitato don Peppe Diana”.
La
commemorazione avrà inizio alle ore 10,30 in Piazzetta Domenico Noviello,
località Baia Verde, con la presenza dei familiari. Alle ore 11,30 è previsto l’incontro
tra il movimento antiracket con la Consulta degli studenti di
Caserta. Alle ore 18 ci sarà, invece, l’inaugurazione del bene
confiscato assegnato all’associazione antiracket Castel Volturno “Domenico
Noviello”.
«Ricordare Domenico Noviello - spiega Luigi Ferrucci,
presidente dell’associazione - vuol dire riparare ad un grave
errore che fece la comunità quando lo lasciò solo, esattamente così come era
successo con Libero Grassi in Sicilia. Il ricordo di Noviello vuol dire
continuare ad esprimere il nostro convinto no al racket e vuol dire mostrare
l’evidente cambio di mentalità che da quel tragico 16 maggio del 2008 si è
generato a Castel Volturno. Tutto, poi, concorre ad incoraggiare sempre di più
imprenditori, commercianti, operatori economici a denunciare qualsiasi forma di
estorsione».
All’incontro
del pomeriggio, oltre a Luigi Ferrucci presidente dell’associazione Antiracket,
“Domenico Noviello”, interverranno Rosario D’Angelo coordinatore regionale delle
associazioni antiracket, Antonio Contarino commissario prefettizio del comune
di Castel Volturno, Tano Grasso presidente onorario della FAI, Giuseppe
Borrelli Procuratore Aggiunto della DDA di Napoli, Carmela Pagano Prefetto di
Caserta, Elisabetta Belgiorno commissario straordinario del Governo per il
coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, Franco Roberti,
Procuratore Nazionale Antimafia.
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