«Abbiamo la speranza che stavolta si possa andare avanti». È quanto afferma
Daria Bonfietti, presidente dell' associazione dei parenti delle vittime della
strage di Ustica, lasciando gli uffici di piazzale Clodio dove si è recata per
incontrare i pm titolari dell'inchiesta. «Chi indaga sta procedendo in modo
veloce - ha continuato - in questo momento stanno studiano i numerosi documenti
ricevuti dalla Francia. L'importante è che si arrivi al responsabile
dell'abbattimento. Come conclude la sentenza del giudice Rosario Priore, nel
1999, è stato accertato che quella notte ci fu una guerra aerea: questo va
affermato togliendo dal campo tutte le altre possibili ipotesi». Per Bonfietti
in questa vicenda «la Francia ha sempre avuto un peso». «Ciò che si conferma -
ha detto ai giornalisti Daria Bonfietti - è che il cielo non era vuoto, e anche
il mare non era vuoto quella notte. Questa è la conferma che emerge ancora una
volta con l'ultima testimonianza acquisita dai magistrati. Anche se qualcuno ha
sempre sostenuto che ciò non era vero e quindi le responsabilità sono grandi.
Siamo sempre più convinti che già la notte della strage avremmo potuto sapere
quello che era successo». Per la donna «quella sull'ipotesi della responsabilità
dei francesi sull'abbattimento del Dc9 è sempre stata una ipotesi perchè
rivendicata sempre dallo stesso Gheddafi secondo il quale lui era la vittima
designata».
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