Una lapide con i nomi di 35 vittime innocenti di camorra nella piazza
principale di Casal di Principe. “Un
monito contro la dittatura militare della camorra degli ultimi trent’anni”. Ha
detto il sindaco della città, Renato Natale che ha scoperto la lapide insieme
al procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, al Prefetto di Caserta,
Arturo De Felice e a Salvatore Di Bona, rappresentante dei familiari delle
vittime. Centinaia di persone hanno
assistito alla cerimonia in Piazza Mercato, a pochi passi dal Comune, dove
hanno partecipato numerosi bambini delle scuole materne ed elementari di Casale
per celebrare il 70 anniversario della nascita della Repubblica e la
conclusione del progetto ‘La
Costituzione Non solo carta’, promosso dall’assessore alla Cultura Marisa
Diana, dall'Arma dei Carabinieri della città, e dall'associazione "Diamo voce all'Arte", presieduta da Alfonso Letizia. Tra gli artisti che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione, Maria Vittoria Nuccio e Davide Maisto. All'iniziativa hanno collaborato anche tutte le scuole di ogni ordine e grado di Casal di Principe.
“L’ultimo nome in
fondo all’elenco è quello del poliziotto Roberto Mancini, morto di tumore,
riconosciuto vittima dell’inquinamento – ha precisato il sindaco Natale –anche
lui è vittima della camorra, come centinaia di altri nostri concittadini morti
di tumore. Sulla lapide ci sono solo i nomi delle vittime riconosciute
ufficialmente. Ne mancano ancora molte, li aggiungeremo”.
Il sindaco Renato Natale con il procuratore Dna Franco Roberti e il prefetto Arturo De Felice |
“Questa manifestazione è anche l’occasione per dire che la
costituzione non è solo un pezzo di carta – ha detto il Procuratore Antimafia,
Franco Roberti - La costituzione è
materia viva, è il fondamento della nostra democrazia. E’ la ragione stessa del
nostro voler stare insieme anche contro tutte le difficoltà, tutte le malefatte
delle mafie. La democrazia è una conquista che deve essere difesa. Continuiamo
a difenderla” Roberti, ha poi parlato delle scarcerazioni di boss che hanno finito di scontare la pena: “Alla
Direzione Nazionale Antimafia abbiamo un
sistema che tiene sotto controllo le scarcerazioni dei mafiosi e le comunica
alle procure distrettuali competenti. Ma il pericolo c’è sempre. Molti criminali, quando escono dal carcere, anche
dopo lunghi periodi di detenzione, sono ancora giovani e in grado di
riorganizzare le file dei clan. Cercano di rimettersi in gioco nel mondo del
crimine. Perciò ci vuole uno sforzo particolare. Non bisogna perderli di vista.
C’è il rischio di un ritorno al passato
finché non cambiano le condizioni socio economiche di un territorio. A Casal di
Principe vedo la voglia di riscatto dei cittadini, molto è cambiato, ma se non
si attuano quei progetti per il rilancio
sociale, culturale economico e soprattutto, non si avvia il superamento del
degrado urbano, le strutture, gli insediamenti produttivi, cioè’ tutto quello
che salva un territorio, è chiaro che prima o
poi si riprodurranno le condizioni che vedranno nuovi soggetti criminali
cercare di riannodare le file con il
passato”.
“Questa piazza parla da sola – ha detto il prefetto di
Caserta, Arturo De Felice - Queste
iniziative così partecipate servono. L’importante è che non siano solo
riconducibili alla piazza, ma al quotidiano, ai luoghi di lavoro, nella scuola,
nella famiglia. Sono convinto che Casal di Principe sarò trainante in questa
rinascita della provincia di Caserta”
Ha fatto capolino anche uno striscione di
protesta contro la chiusura del posto di polizia di Casal di Principe. Ma è
stato lo stesso Questore di Caserta, Francesco Messina, ad assicurare che “il presidio non solo non
chiuderà, ma sarà rinforzato nella presenza di uomini e mezzi”.
“A Casal di Principe vogliamo guardare avanti – ha concluso
il sindaco Natale - Ma lo dobbiamo fare
ricordando cosa è stata per questi luoghi la dittatura militare della camorra,
perché è sempre pronta a tornare e sempre pronta a portare sangue e lutti in
queste terre. Dobbiamo tenere la guardia
alta e continuare a camminare decisi sulla strada intrapresa”.
Nessun commento:
Posta un commento